Il bivio della politica ecclesiastica in Italia (colloquio con un giornalista)
Sapendo la presenza in Roma di don Romolo Murri e conoscendo — ne abbiamo anche informato largamente i no stri lettori — le molte questioni ed
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prendendo parte in esse, dispensa i cattolici dal non expedit, non già col restituir loro il libero uso di un diritto politico, ma solo a favore di un
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la negazione precisa e diretta di una politica che si ispira a questi principi. Solo degli individualisti ad oltranza, i quali concepiscano il
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sono di quelli i quali credono che lo spirito umano non avrà pace finché ogni forma di religione positiva non sia estirpata ; ma, più numerosi di queste
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, degli nomini politici i quali sentono che la presente politica ecclesiastica non può durare, e vorrebbero iniziarne una nuova, sinceramente liberare
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tutti i tempi di avere un intimo e talora inconsapevole senso di ciò. E per questo noi italiani abbiamo, credo, un'altra grande dote: quella di
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dell'istruzione sia civile che religiosa, in tutti i suoi gradi. Dall'una parte il clero dovrebbe pareggiare il suo insegnamento al governativo sino a tutto
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